Dai, diciamolo: trovare una serie TV che ti prenda è uno dei piccoli piaceri della vita.
Sì, perché sono storie immersive che durano molto più a lungo dei film – nostante o proprio per le pause che permettono – ed è fantastico quando ne trovi una che non vorresti mai finire. Peraltro, con la vastità della scelta a disposizione è praticamente impossibile non trovarne una!
Ma… i profumi, cosa c’entrano? Giusto. Devi sapere che quando comincio a sprofondare in una serie, da buona perfume lover, finisco sempre per immaginarmi quale fragranza stia meglio a questo o quel personaggio.
E insomma, visto che siamo in tema, ti racconto un po’ di profumi che ho scelto per alcune protagoniste delle ultime serie che ho visto 🙂
Bridgeton – Daphne Bridgeton
1813, Londra. In piena epoca Regency, l’incantevole sorella maggiore della famiglia Bridgerton, Daphne, è ormai in età da marito ed è pronta per fare il suo ingresso in società. Bella, tanto da avere l’approvazione della regina, brillante e intelligente, ha numerosi corteggiatori – e non è poco, perché vive in un’epoca in cui il matrimonio è l’investimento principale di una giovane donna.
Il fratello maggiore vigila in maniera un tantino stretta sui sui corteggiatori. Nel frattempo lei si invaghisce, senza rendersene conto, dell’avvenente e fascinoso duca di Hastings – e come darle torto! Il fratello continua a metterle il bastone tra le ruote, ma anche il duca stesso ci mette del suo.
Mi fermo qui con la trama. Aggiungo solo che, se stai cercando una serie per staccare la testa e divertirti, Bridgerton è la tua serie, soprattutto se non stai cercando l’accuratezza filologica. Si tratta di una versione alternativa della storia, che permette qualche licenza e divertissement come un ricevimento in costume in cui si balla con Bad Guy di Bille Eilish suonata da un quartetto d’archi. Fimata Shonda Rhimes, una garanzia.
Ma venendo al profumo, cosa potrebbe indossare la deliziosa Daphne? All’apparenza angelica e delicata, col tempo tira fuori un carattere sorprendentemente passionale e sensuale.
Per questo, io la vedo bene con Musc Mona di Orio : la sua apertura tenera, talcata, apparentemente innocua, fonde un neroli angelico, un eliotropio morbidissimo e una rosa innocente; ma pian piano si svela un fondo sensuale di muschi, di note tiepide e sensuali, piacevolmente animaliche, tanto seducenti quanto inattese: un drydown carnale sotto l’apparente innocenza. deliziosamente irresistibile, proprio come la nostra Daphne.
La regina degli scacchi – Beth Harmon
Siamo più o meno nella metà degli anni ’50 a Lexington, in Kentucky. La giovane Beth Harmon è un’orfana allevata in un severo istituto in cui l’unico piacere sono gli scacchi e le pillole tranquillanti che le istitutrici ammanniscono alle piccole ospiti.
Carina e soprattutto molto intelligente, Beth rivelerà presto un immnso talento gli scacchi, che diventano la ragionde della sua vita. Adottata da una famiglia disfunzionale ma finalmente libera, comincerà la sua ascesa nel mondo degli scacchi. Il suo lato oscuro è però in agguato, in particolare la sua dipendenza da alcool e tranquillanti e la sua difficoltà nei rapporti umani; tuttavia, il suo carisma magnetico emana un fascino a cui nessuno sembra riuscire a resistere. Il tutto raccontato con una ambientazione perfetta, regia e attori strepitosi.
Il suo profumo? Su Beth, secondo me, sarebbe perfetto Beautè du Diable Liquides Immaginaires dedicata proprio alle persone dal fascino irresistibille: artisti, geni, persone dotate di un carisma quasi sovrannaturale. Questo jus ha un’apertura inebriante e oscura che seduce immediatamente con le sue note proibite di assenzio e gin, appena alleggerite da qualche tocco esperidato, per poi aprire la strada a un geranio ipnotico, piccante, che si richiude su un vetiver cupo e voluttuoso. Un mix mozzafiato, diabolicamente irresistibile.
La fantastica signora Meisel – Miriam “Midge” Maisel
È il 1958. Miriam “Midge” Maisel all’inizio della serie è la casalinga perfetta: marito benestante, due figli deliziosi, una bella casa nell’Upper West Side a Manhattan e un guardaroba impeccabile. Solo che tutto crolla in un attimo quando il marito prende una sbandata per la segretaria e la lascia.
Sconvolta, Midge si ubriaca e finisce a sfogarsi in accapatoio sul palco di un locale di stand up comedy: cominceranno i guai ma conquisterà l’audience e la sua futura agente, che ne intravvede subito il travolgente talento. Pian piano Midge si confronterà con difficoltà inattese: la pessima reputazione della stand up comedy, attività non rispettabile per una donna, la durezza della vita in tournée, i pochi soldi. La vita dell’artista è dura, ma
è quello che Midge ama, che le dà finalmente quel senso che mancava alla sua vita, sino ad allora focalizzata sui desideri degli altri.
Tra monologhi spassosi, ambientazione perfetta, attori bravissimi e un guardaroba che fa venir voglia di vestirsi vintage anche se il vintage non ti è mai piaciuto, si infilano qua e là riflessioni intelligenti e brillanti sulla società e sulle donne. Mrs. Meisel è una forza della natura firmata da Amy Sherman-Palladino, una certezza in materia di divertimento.
Dunque, che fragranza scegliere per la nostra Midge? Per me, le si addice Lettre de Pushkar di Ella K. Ispirato al naso Sonia Constant dalle feste religiose in India, questo profumo è rosso come i meravigliosi rossetti della protagonista, è ricco di ispirazione come i suoi monologhi e, sotto la sua vibrante vitalità, sottende un afflato a cercare qualcosa di più sotto la superficie delle cose. Pungente di noce moscata e cannella, attorno a un elegante cuore di rosa, prende definizione e profondità grazie al vetiver ombroso e aun patchouli raffinatissimo, per chiudersi su un fondo opulento di note calde e ambrate. Ricco, vitale, sorprendente: come Midge.
The Undoing – Grace Frazer
Nicole Kidman, sempre elegantissima e fascinosa, interpreta Grace Frazer, psicologa dalla vita perfetta, come i suoi cappottini, la sua casa nell’Upper East Side di Manhattan, davanti Central Park e il suo matrimonio con Jonathan J. Frazer (Hugh Grant, per dire), un oncologo pediatrico, stimato e di successo.
Solo che da un giorno all’altro la sua vita perfetta va in pezzi. Di mezzo c’è un omicidio di cui è sospettato il marito che rivela la fragilità di tutte le nostre certezze e delle apparenze, in un thriller avvincente che è impossibile smettere di guardare. Consiglio: se avete bisogno di riposo, cominciata a guardarlo presto. Prego. Le ambientazioni anche qui sono perfette e il guardaroba della Kidman, firmato dalla costumista danese Signe Sejilund, ha fatto gongolare tutte le riviste di settore.
Per Grace ho scelto Niral di Neela Vermeire. Non solo per l’eleganza innata e lussuosa di tutte le creazioni del brand. Niral si apre con la bellezza un po’ scostante dei sentori fruttati del ribes, note fredde di carmamomo, che si scaldano nel cuore elegantissimo e talcato di iris, vibrante di magnolia e gelsomino, per poi atterrare nelle note tostate di té, nel fondo cremoso, di sandalo.
Sex Education – Jean Milburn
Quasi leggenda per il suo ruolo dell’agente speciale Dana Scully in X-Files, Gillian Anderson è meravigliosa nel ruolo della sessuologa Jean Milburn, una donna libera e irriverente, divertente contraltare del protagonista Otis, suo figlio adolescente con cui vive, giovane ma un po’ inibito.
Il gioco è rovesciare – ambilmente – il cliché madre (o genitore) bacchettona/figlio anticonformista: qui è esattamente il contrario, anche se, in teoria, dopo anni passati ad origliare i pazienti della madre, Otis avrebbe anche enormi conoscenze teoriche. Il passaggio alla pratica, come scoprirà, è un po’ meno semplice. Ma nel piccolo paesino della provincia inglese in cui vive, non lo è per nessuno dei personaggi che gli ruotano attorno.
Battuta arguta e impossibile da scandalizzare, Jean Milburn è sempre pronta con un consiglio… solo che a volte troppo esplicita e urta la sensibilità del figlio. Nel frattempo, non si fa mancare le avventure di una notte, ma ha le sue ragioni. Mi fermo qui. Aggiungo solo che questa serie è pensata per fare informazione sulla sessualità in maniera coinvolgente, e spazia su numerosi argomenti con un’intelligente leggerezza che pacifica qualsiasi vergogna: il messaggio è che nessuno è nomale, quindi lo siamo tutti. A tratti forse diventa un po’ didascalica, ma è ben recitata e sicuramente molto utile.
Tornando ai profumi, per Jean Milburn, visto il suo carattere passionale e irriverente, ho scelto Poivre Piquant L’Artisan Parfumeur, che le assomiglia molto. Piccante di pepe in apertura, addolcito ma non troppo da note tiepide di latte e miele, su cui si soffiano folate gelide di liquirizia; il fondo caldo di sandalo accoglie e lega tutto. Allo stesso modo Jean, alterna distacco e sensualità, modi glaciali e parole accoglienti, senza perdere un oncia di fascino.
Emily in Paris – Emily Cooper
Emily Cooper, una giovane esperta di Social Media di Chicago, si ritrova improvvisamente a Parigi presso la società di marketing Savoir, in cui è stata inviata per portare il punto di vista del mercato americano. Il suo giovanile entusiasmo e la sua incrollabile fiducia in sé si scontreranno con il cinismo un po’ snob e lo charme disncantato del vecchio continente; sullo sfondo, una Parigi da cartolina e la costante presenza dei social media.
Diciamolo subito: è una serie leggera come una bibita frizzante e non ha pretese di grande profondità. Ha sicuramente il merito di far passare qualche ora in totale relax e rifarsi gli occhi con i deliziosi sfondi parigini. Del resto, è firmata da Darren Star, uno che di serie piacevolemente svagate se intende.
Emily è una giovane donna alle prese con la sua sfida più grande, che affronta con un’incrollabile sicurezza, outfit ineffabili e capelli sempre perfetti. Tutto questo, e molto altro, le succede sempre senza sforzo alcuno, che in fondo è anche rilassante. Ma se vi fosse alcun dubbio residuo che gli autori si siano fatti prendere la mano, nella seconda puntata, nella scena in cui il sexy CEO del brand di profumi De L’Heure (sic) Antoine le fa provare il nuovo profumo e lei, senza batter ciglio e senza saper nulla di profumi, snocciola tutta una serie di note, tutte giuste, ovviamente: alto tasso di irrealità, ma tant’è.
Emily è comunque un personaggio divertente. Frizzante e sbarazzina, mi ha fatto pensare ad Aqua Universalis Maison Francis Kurkdjian. Si tratta di un eau de toilette fresca e leggera, cristallina e trasparente, senza sofisticazioni, così come Emily è spontanea e a tratti anche ingenua. È anche una composizione piena di brio, ariosa e brillante, scintillante di note esperidate: bergamotto, limone e arance che brillano su un cuore fiorito di mughetto e fiori d’arancio prima di ricadere sul fondo legnoso e delicatemente muschiato. Fresca, luminosa e spensierata, come la nostra Emily!
Sei d’accordo con le mie scelte o avresti scelto altri profumi?
Raccontacelo nei commenti!
Roberta
Credits: foto copyright dei rispettivi produttori (Netflix foto 1,2, 5,6; Prime Video foto 3; HBO foto 4)