Diana Vreeland Full Gallop Eau De Parfum

Qualche sbuffo di polvere si alza durante il battito nervoso delle punte della prima ballerina, si posa come un sottile velo sulle sedie dietro le quinte, dove riposano cache-coeur, scaldamuscoli e scarpette di riserva.

Odore di cipria, labbra dipinte di rossi improbabili per dare spessore alla fisionomia dei danzatori.

É il balletto classico, grande amore e fonte di continua ispirazione per Diana, tanto che persino il suo modo di parlare era modulato da un ritmo danzante.

Carlos Benaim crea la coreografia olfattiva, e la dispone: l’étoile è pronta, è un gelsomino incipriato di eliotropio e iris che richiama la poudre che imbianca il viso dei ballerini.

Il candido fiore è il protagonista dell’opera che cattura l’attenzione di un pubblico già suddito, ammaliato dalle movenze fluide di osmanto, muschi e rosa, impegnati in turbinanti fouettées.

Ambra dorata e pepe chiudono le quinte su una performance scenografica quanto lo fu Madame.

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