Dietro alle eleganti colonie e le iconiche candele profumate Astier de Villatte c’è una bella storia di amicizia: quella di Ivan Pericoli e Benoît Astier de Villatte (nella foto), nata sui banchi dell’École de Beaux Arts a Parigi e cementata da una passione comune per il bello.
È il 1996 quando, senza sapere nulla di art de la table, fondano la loro azienda, guidati solo dal loro gusto. L’ispirazione arriva da piccoli tesori rastrellati all’alba dai marciapiedi, dalle antichità scovate da Emmaüs al Puces de Vanves, dalle bancarelle dei rigattieri al mercatino dell’usato più celebre di Parigi.
Unici produttori di ceramiche a Parigi, in breve tempo iniziano a esportare le loro creazioni uniche in tutto il mondo. Solo quattro anni dopo, nel 2000, aprono un negozio in rue de Saint Honoré, a pochi passi dal Louvre, in uno spazio che racconta tutto il loro mondo, dalle sciarpe di cashmere alla loro celebre cartoleria. E ovviamente, le loro ceramiche, dalle classiche stoviglie bianche fino ai pezzi più originali, oltre a teiere, alzate, candelabri e altri meravigliosi oggetti, frutto di numerose collaborazioni artistiche.
Dal 2008 cominciano a interessarsi al magico mondo del profumo, ispirati dal successo di un sapone lavapiatti profumato che vende migliaia di pezzi. Insieme alla stylist Emilie Mazeaud, loro socia, e a Françoise Caron, profumiere star di Takasago, inaugurano la produzione di una serie di oggetti profumati: fragranze, olii, incensi e gomme, oltre alle celeberrime candele profumate Astier de Villatte che catturano l’aroma dei luoghi più fascinosi del mondo.
La cartoleria
Non tutta profumata, ma iconica e amatissima, la cartoleria di Astier de Villatte gioca con spirito nonchalant e divertito con gli oggetti dell’infanzia in versione ultra chic: nelle agende e nei taccuini, decorati con le coloratissime copertine optical o con le deliziose fantasie naïf dell’artista Nathalie Lété (a fianco); nelle gomme profumate tutte da collezionare; nelle finte matitone vintage, che si rivelano portamina.
Un gusto retro che profuma dell’allegria dell’intervallo, con quel tocco di elgenza chic che rende i piccoli oggetti quotidiani straordinari. Basta poco per tornare bambini e sorridere delle piccole gioie.
Le candele profumate
Le candele profumate Astier de Villatte sono un vero giro del mondo olfattivo, che va dal fascino esotico di Honolulu, all’assolata Alger; da Napoli con gli aranci in fiore, al discreto fascino british di Cambridge: luoghi iconici che l’équipe di Astier de Villatte, guidata da Françoise Caron con i giovani profumieri di Takasago, hanno saputo catturare per farci viaggiare a occhi chiusi.
Sono candele profumate di primissima qualità; contenute in raffinati bicchieri di vetro pulegoso, sono realizzate a mano con pura cera vegetale. Gli incensi stupiscono per la loro finezza, dovuta alla sapiente manifattura tradizionale dei maestri dell’incenso giapponesi dell’isola di Awaji.
Le colonie
Le colonie sono per Astier de Villatte l’emblema dell’eleganza più effimera e sublime, discreta presenza fragrante da applicare e riapplicare al bisogno durante il giorno, secondo un rituale di cura di sé che solo un vero bon vivant sa apprezzare.
Eau Chic
Con la sua femminilità sottile e luminosa, Eau Chic Astier de Villatte è un turbinio di petali bianchi che sfiora la pelle con discrezione, una carezza setosa che si insinua come un piccolo vortice tra la pelle e gli abiti. L’inebriante tocco dell’ylang-ylang e della tuberosa si aggiungono ad un bouquet già ricco di petali di rosa un po’ sgualciti, che sprigionano una tonalità di fiore verde.
Nel rispetto della formula tradizionale delle acque di colonia, tocchi aromatici arricchiscono l’insieme floreale: gocce trasparenti di limone, spighe di lavanda francese, rosmarino e neroli, contribuiscono a creare una colonia chic di fatto e non solo di nome, un’elegante composizione che non poteva che essere realizzata da François Caron.
Grad Chalet
Grand Chalet Astier de Villate , gli effluvi rilassanti degli antichi tigli secolari che diffondono nell’aria tersa un profumo incantevole: fluttua leggero, riempie di gioia l’animo. Siamo nel giardino del Grand Chalet, a Rossiniére, sulle Alpi Svizzere, dove il pittore parigino Balthus ha stabilito il suo atelier.
In Grand Chalet Françoise Caron ha ricreato l’atmosfera pura e quasi idilliaca del luogo, infusa di pace e silenzio, con una colonia che sposa note di latte e miele, fiori di tiglio e sentori di limone.
Grand Chalet esordisce lieve e affettuosa come un abbraccio, lasciando mano a mano il passo a note di legni chiari, che rendono durevoli le tracce aeree di apertura. Baldanzosi baccelli di vaniglia dall’aroma morbido e goloso chiudono la parata di aromi dolci e tiepidi soffi fioriti e muschiati.
Splash Orange Amère
Splash Orange Amère è una sferzata corroborante di bigarade, una luminosa eau de cologne firmata da Christophe Raynaud, in cui l’arancio amaro del Brasile è protagonista. Un jus di grande vitalità, un insieme aspro e aromatico di bergamotto calabrese e di rami di petit-grain, per un bouquet elegante ed energizzante ideale per iniziare la giornata.
In Splash Orange Amere le note esperidate di apertura scivolano lievi verso i territori speziati di mille piccoli semi di cumino e pepe nero, e vengono fissate nel dry-down dal tono profondo del legno di cedro, che si mescola in un insieme avvincente a tocchi erbacei e muschio di quercia.
Commune de Paris 1871
Dal 2009 Astier de Villatte collabora con il brand Commune de Paris 1871 di Alexandre Maïsetti e Sébastien Lyky, che rivisita i classici dell’abbigliamento maschile con un senso insolente del dettaglio. Da questacollaborazione sono nate ceramiche e complementi d’arredo profumati e, last but not least, l’iconica colonia Commune de Paris 1871 Astier de Villatte .
Questa colonia si ispira, come il brand, alla parentesi socialista della Francia imperiale, ma soprattutto all’epoca in cui nasce la profumeria moderna, con la scoperta delle molecole di sintesi che consentirono ai maîtres parfumeurs di creare le prime composizioni astratte, come la cumarina, contenuta in natura nella fava tonka (Dipteryx odorata), sintetizzata nel 1868, o la benzaldeide, che dona alle mandorle amare il loro aroma inconfondibile, sintetizzata nel 1832.
L’apertura è corroborante di limone di Sicilia e bergamotto, uniti ai toni erbacei del rosmarino, ma la meraviglia di questa fragranza è come una colonia possa diventare ricca e originale con la setosità di un fondo ambrato. Chi cerca uno splash di freschezza in estate ma ama le fragranze più sontuose e non sa cosa indossare, troverà in questa colonia un piacevole compagno per tutto l’anno.
Anche dopo ore, una brezza agrumata rimane sottotraccia in un mare dagli eleganti riflessi ambrati di cisto e patchouli che donano calore e umidità, che odora di fieno tagliato, tabacco e terriccio di bosco. Senza scadere nella dolcezza da pasticceria, il benzoino (benzaldeide) sigilla l’accordo di fondo con una sontuosità che fa quasi venire l’acquolina in bocca. Il fondo della fragranza da un lato ne fa una colonia unica e completamente unisex, ma allo stesso tempo fa affiorare memorie inconsce dell’epoca d’oro in cui sono nati i primi grandi classici. Questo sottobosco esala l’odore di felci immaginarie che in natura non hanno odore, quella ombrosità calda popolata di fiere fantastiche da cui nacque una nuova famiglia olfattiva, il fougère.
Questa affascinante eredità unita a un’ottima persistenza da far invidia a qualche eau de toilette, il packaging semplice con la pulizia del flacone artigianale da antica speziale, in vetro soffiato realizzato in Toscana, e l’ottimo rapporto qualità prezzo sono la dimostrazione che occorre soprattutto ispirazione per fare una fragranza… fuori del Commune.
Credits: immagini dal sito ufficiale di Astier de Villatte